Pari opportunità

LE PARI OPPORTUNITÀ E LA CONCILIAZIONE VITA LAVORO

Le politiche di conciliazione vita lavoro sono centrali in tema di politiche familiari, del lavoro e di politiche sulle pari opportunità.

L’equilibrio vita-lavoro è affrontato attraverso la promozione di politiche family friendly in ottica di “conciliazione di sistema”. Pertanto, l’implementazione del sistema di conciliazione si sviluppa lungo le seguenti tre direttrici:

– la rete infrastrutturale operativa su cui ancora investire;

– il supporto ai cittadini e alle cittadine attraverso l’erogazione di servizi di qualità;

– il sostegno alle imprese per l’introduzione di modelli organizzativi più flessibili e rispondenti ai bisogni di sostenere il carico di cura.

In merito, il governo regionale ha predisposto l’Agenda di genere, un documento di programmazione multidisciplinare, che integra i percorsi di programmazione in corso e futuri e attraversa tutte le aree di policy; tale Agenda vede parziale attuazione nel Piano Regionale delle Politiche Sociali mediante azioni finalizzate al raggiungimento delle pari opportunità per tutti con misure nuove e/o consolidate, dando priorità agli obiettivi tematici di seguito indicati.

Obiettivo tematico A)

Implementare ulteriormente e sostenere il sistema di conciliazione vita- lavoro

Nell’ambito dell’implementazione e del sostegno al sistema di conciliazione, il PRPS si propone di realizzare:

a) Potenziamento dell’offerta di Asili Nido pubblici e privati attraverso la realizzazione di nuovi Asili nido (ex art. 53 del Reg. R. n. 4/2007) e dei Centri ludici per la prima infanzia (ex art. 90 del Reg. R. n. 4/2007); tale azione ha quale priorità il raggiungimento del parametro di 33 posti ogni 100 bambini (età 0-36 mesi);

b) Voucher alle famiglie con esigenze di conciliazione vita-lavoro per l’acquisto di servizi per il tempo libero, servizi di sostegno extrascolastico e servizi domiciliari per l’infanzia e l’adolescenza;

c) Erogazione di Buoni Servizio per sostenere la domanda sia delle famiglie nell’accesso ai servizi per la prima infanzia e per l’adolescenza (bambini 0-36 mesi che per i minori tra i 3 e gli 11 anni), sia delle persone anziane e con disabilità, in condizione di fragilità o di limitata autonomia;

d) Misure per la flessibilità e la conciliazione per le donne professioniste e per le lavoratrici autonome;

f) Diffusione di Piani di welfare aziendale attraverso misure salva tempo, servizi di care, misure a sostegno della salute ecc.

g) Sostegno alla flessibilità oraria e organizzativa nelle PMI attraverso l’adozione di modelli di organizzazione del lavoro inclusivi e sostenibili, improntati alla de-standardizzazione degli orari e/o delle modalità di lavoro e all’innovazione organizzativa.

h) Piani per la gestione condivisa dei carichi di cura implementati attraverso l’erogazione di contributi per la realizzazione da una parte di interventi di destrutturazione degli stereotipi connessi al lavoro di cura, dall’altra interventi volti a favorire il congedo parentale per i padri e di estensione delle tutele.

i) Promozione della certificazione family e conseguenti sistemi premianti per le Imprese Family Friendly, quale interventorivolto alle imprese i cui modelli di organizzativi sono orientati a favorire un migliore equilibrio vita-lavoro e sostenere la gestione condivisa della cura;

l) creazione di una women network world, ovvero di una rete al femminile finalizzata a realizzare percorsi multi-agency di sperimentazione, di potenziamento dei servizi per il welfare d’accesso in ottica di genere.

In conclusione, rispetto all’obiettivo si prefigurano i seguenti risultati attesi:

Rafforzare il sistema infrastrutturale di servizi per minori, adulti con problematicità, anziani;

Sostenere la domanda di fruizione dei servizi attraverso buoni e voucher;

Aumentare il numero di imprese che adottano modelli organizzativi orientati alla conciliazione vita lavoro;

Qualificare le imprese che hanno già ottenuto un finanziamento a valere sull’azione 8.6.b. Piani di innovazione family friendly per avviarle verso un percorso di certificazione.

Obiettivo tematico B)

Sostenere l’empowerment delle donne in condizione di fragilità e vulnerabilità

In un’ottica di potenziamento dei percorsi di autonomia e di indipendenza economica delle donne in difficoltà, di promozione dell’inclusione socio-lavorativa e dell’inclusione sociale delle donne più anziane, sole, senza figli e con pensione minima.

L’obiettivo è promuovere politiche e azioni integrate che vanno da interventi per la stabilità alloggiativa, a percorsi di sostegno alla qualificazione, riqualificazione, accompagnamento al lavoro per le donne più giovani, altri servizi ad hoc tarati sulle diverse esigenze rilevate.

Nell’ambito del sostegno all’empowerment di donne in condizione di fragilità e vulnerabilità, il PRPS si propone di realizzare:

a) Sostegno e supporto a donne in condizioni di grave emarginazione e povertà estrema attraverso servizi e prestazioni sviluppati attraverso modalità sperimentali che abbiano ad oggetto una tutela specifica delle donne che si trovano a vivere situazioni di grave marginalità e povertà estrema; a titolo esemplificativo: attività di supporto specialistico e mirato (centri e sportelli di ascolto, unità di strada, mense, etc.), servizi di prima accoglienza (distribuzione beni di prima necessità, servizi per l’igiene personale, sostegno psicologico ed orientamento, etc.), attivazione e gestione di strutture di accoglienza temporanea per donne in condizione di povertà estrema che si trovino nella condizione di “senza dimora” e, infine, sperimentazione di percorsi volti all’autonomia a partire dal modello dell’housing first;

b) ReD women (Reddito di Dignità) un’indennità economica di attivazione rivolta alle donne sole, madri sole con figli minori e donne vittime di violenza e discriminazione, in condizione di grave fragilità economica che possono intraprendere un percorso personalizzato di interventi socioassistenziali, socio-educativi, socio-sanitari, formativi ecc. in un’ottica di empowerment;

c) Gender cohousing, un progetto di implementazione di un modello “dell’abitare condiviso” quale strumento di presa in carico di situazioni di particolare fragilità con una connotazione di genere attraverso la realizzazione in via sperimentale di strutture abitative con spazi e servizi comuni destinati all’accoglienza di piccoli gruppi di donne;

d) Progetti di vita indipendente per il supporto alle funzioni genitoriali delle madri con disabilità Nell’ambito del progetto Provi viene individuato un ulteriore target di beneficiarie: giovani donne che pur trovandosi in condizione di disabilità intendono percorrere o già percorrono l’impegnativo compito di prendersi cura dei propri figli. A loro viene destinato un importo aggiuntivo di € 10.000, che integra quello ordinario pari a max € 15.000, orientato a copertura di costi per servizi ulteriori a sostegno del ruolo genitoriale della donna: servizi per l’infanzia e l’adolescenza quali servizio di baby-sitting, asili nido, centri ludici, dopo scuola, servizi per il tempo libero, servizio trasporto.

In conclusione, rispetto all’obiettivo si prefigurano i seguenti risultati attesi:

Raggiungere la platea delle donne in difficoltà con figli minori o senza figli in carico ai servizi in situazione di disagio socioeconomico per sostenerne la sussistenza e l’autonomia;

Aumentare il livello di inserimento sociale di occupazione di tali donne in età lavorativa uscite dal mercato del lavoro o mai entrate;

Realizzazione di progetti di dote occupazionale per almeno il 30% del target stimato e inserimento lavorativo per almeno il 20% del target stimato;

Sostegno per le donne over 65, sole, in condizione di disagio socio-economico.

Obiettivo tematico C)

Promuovere l’accoglienza, l’inclusione e l’empowerment delle persone LGBTI.

Nell’ambito del della promozione di accoglienza, inlcusione ed empowermwnt delle persone LGBTI, il PRPS si propone di realizzare le seguenti azioni:

a) Sperimentazione 3 Centri Arcobaleno per l’accoglienza e l’inclusione delle persone LGBTI al fine di fornire sostegno e tutele concrete alle persone LGBTI vittime di violenza, con il preciso obiettivo di favorire l’autonomia e l’autodeterminazione, attraverso la realizzazione di progetti personalizzati di accompagnamento per l’inserimento socio/lavorativo e per la fuoriuscita dall’eventuale situazione di discriminazione e di maltrattamento. Finalità dell’azione, altresì, è quella di realizzare attività tese a prevenire episodi di odio e/o di discriminazione, agendo sul cambiamento culturale. L’intervento è finalizzato a garantire: attività di informazione, orientamento al lavoro, di corsi di in/formazione, per l’inserimento lavorativo, l’accoglienza e il supporto psicologico, l’assistenza legale, l’orientamento all’autonomia abitativa e/o progetti finalizzati a realizzare forme di cohousing sociale ecc.

In conclusione, rispetto all’obiettivo si prefigurano i seguenti risultati attesi:

Aumento delle capacità della rete dei servizi di sostenere e tutelare le persone LGBTI;

Realizzazione dell’intervento sperimenta e ai fini della messa a sistema;

Qualificazione del personale sociale, sanitario, educativo ai fini della prevenzione e/o dell’adeguata ed efficace presa in carico.